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Cos'è il codice BIMI? Protezione e autenticazione delle email spiegate

Il codice BIMI migliora la sicurezza e la fiducia nelle email aziendali. Scopri come funziona, la sua relazione con DMARC, SPF e DKIM, e dove acquistarlo.

Edoardo Midali

Edoardo Midali

Developer · Content Creator

18 min di lettura
Cos'è il codice BIMI? Protezione e autenticazione delle email spiegate

Introduzione

Nel panorama digitale contemporaneo, dove le minacce informatiche si evolvono costantemente, la sicurezza delle comunicazioni via email rappresenta una sfida critica per aziende di ogni dimensione. Tra attacchi di phishing sempre più sofisticati e tecniche di spoofing in continua evoluzione, distinguere le comunicazioni legittime da quelle fraudolente è diventato complesso sia per gli utenti che per i sistemi di sicurezza.

In questo contesto nasce BIMI (Brand Indicators for Message Identification), uno standard innovativo che non solo rafforza l'autenticazione delle email, ma introduce un elemento visivo immediatamente riconoscibile: il logo aziendale direttamente nella casella di posta. BIMI rappresenta l'evoluzione naturale dei protocolli di sicurezza email, combinando la protezione tecnica con l'identità visiva del brand, creando così un doppio livello di rassicurazione per i destinatari.

Questo articolo esplorerà in dettaglio cosa sia BIMI, come si integri con gli altri standard di sicurezza email, quali vantaggi offra e come le aziende possano implementarlo per proteggere la propria identità digitale e la fiducia dei propri clienti.

Comprendere BIMI: cos'è e perché è importante

BIMI (Brand Indicators for Message Identification) è uno standard di autenticazione email che consente alle organizzazioni di visualizzare il proprio logo aziendale accanto ai messaggi email verificati nelle caselle di posta supportate. Concettualmente semplice ma tecnicamente sofisticato, BIMI rappresenta l'intersezione tra sicurezza digitale e brand identity.

A differenza di altri protocolli di sicurezza email che operano principalmente "dietro le quinte", BIMI ha un impatto visibile sul destinatario, creando un'esperienza più ricca e rassicurante. Quando un utente riceve un'email da un'organizzazione che ha implementato BIMI, vedrà il logo ufficiale dell'azienda direttamente nella casella di posta, confermando immediatamente l'autenticità del messaggio.

L'ecosistema della sicurezza email: da SPF a BIMI

Per comprendere appieno il valore di BIMI, è essenziale collocarlo nel contesto più ampio della sicurezza email. BIMI non è nato nel vuoto, ma si basa su un'infrastruttura di autenticazione esistente che include tre componenti fondamentali:

SPF (Sender Policy Framework)

SPF è uno dei primi livelli di difesa contro le email fraudolente. Questo standard permette ai proprietari di domini di specificare quali server sono autorizzati a inviare email per conto del loro dominio. In pratica, un record SPF è un elenco di "mittenti autorizzati" pubblicato nei record DNS del dominio.

Quando un server riceve un'email, può verificare il record SPF per determinare se il server di invio è effettivamente autorizzato a inviare email per quel dominio. Se non lo è, l'email potrebbe essere contrassegnata come sospetta o rifiutata del tutto.

Esempio di record SPF:

v=spf1 include:_spf.google.com include:spf.protection.outlook.com -all

Questo record indica che solo i server di Google e Microsoft sono autorizzati a inviare email per il dominio, e qualsiasi altro server dovrebbe essere rifiutato (-all).

DKIM (DomainKeys Identified Mail)

Mentre SPF verifica il server di invio, DKIM si concentra sull'integrità del messaggio stesso. DKIM utilizza la crittografia a chiave pubblica per "firmare" digitalmente le email, confermando che il contenuto non è stato alterato durante la trasmissione.

Il funzionamento è relativamente semplice:

  1. Il mittente genera una coppia di chiavi crittografiche (pubblica e privata)
  2. La chiave pubblica viene pubblicata nei record DNS del dominio
  3. Quando viene inviata un'email, il server mittente la firma con la chiave privata
  4. Il server ricevente verifica questa firma utilizzando la chiave pubblica disponibile nel DNS

Se la verifica ha successo, significa che l'email proviene effettivamente dal dominio dichiarato e non è stata manomessa durante il transito.

DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting, and Conformance)

DMARC unisce SPF e DKIM in un framework coerente, aggiungendo due componenti cruciali:

  1. Policy di enforcement: DMARC consente ai proprietari di domini di specificare come i server riceventi dovrebbero gestire le email che non superano i controlli SPF o DKIM (nessuna azione, quarantena o rifiuto).
  2. Reporting: DMARC offre un meccanismo per ricevere report sull'attività email del dominio, permettendo di identificare potenziali abusi.

Un record DMARC tipico potrebbe apparire così:

v=DMARC1; p=reject; rua=mailto:dmarc-reports@example.com; pct=100; adkim=s; aspf=s

Questo record indica che tutte le email (pct=100) che non superano i controlli SPF e DKIM dovrebbero essere rifiutate (p=reject), e i report dovrebbero essere inviati all'indirizzo specificato.

BIMI: il gradino successivo

BIMI si inserisce in questo ecosistema come un'estensione naturale, aggiungendo un elemento visivo che sfrutta l'infrastruttura di autenticazione esistente. BIMI richiede che un'email superi i controlli DMARC (e quindi SPF e DKIM) prima di visualizzare il logo aziendale, creando così un incentivo per le organizzazioni ad implementare correttamente questi protocolli di sicurezza.

In altre parole, BIMI non è solo uno strumento di branding, ma un catalizzatore per l'adozione di best practice di sicurezza email.

Come funziona BIMI nel dettaglio

Il funzionamento di BIMI coinvolge diversi componenti e passaggi, dalla configurazione iniziale alla visualizzazione finale del logo nella casella di posta dell'utente.

Componenti principali di BIMI

  1. Record DNS BIMI: Un record TXT nel DNS del dominio che fornisce informazioni sul logo e sul certificato associato.
  2. Logo in formato SVG: Un'immagine vettoriale del logo aziendale che rispetta specifiche rigorose (SVG Portable/Secure).
  3. VMC (Verified Mark Certificate): Un certificato digitale che conferma la proprietà legittima del logo.
  4. Provider email compatibile: Una piattaforma di posta elettronica che supporta lo standard BIMI.

Il flusso di BIMI: dai record DNS alla visualizzazione

Quando un'email viene inviata da un dominio che ha implementato BIMI, ecco cosa accade:

  1. Verifica DMARC: Il server di posta ricevente controlla che l'email superi i controlli DMARC (includendo SPF e DKIM). Se l'email non passa questa verifica, il processo BIMI si interrompe immediatamente.
  2. Ricerca del record BIMI: Se l'email supera la verifica DMARC, il server cerca un record BIMI nel DNS del dominio mittente.
  3. Recupero e verifica del logo: Il server recupera il logo SVG specificato nel record BIMI e verifica il VMC associato per confermare che il logo appartiene legittimamente all'organizzazione.
  4. Visualizzazione: Se tutte le verifiche hanno successo, il logo viene visualizzato accanto all'email nella casella di posta dell'utente.

Anatomia di un record BIMI

Un record BIMI viene pubblicato nel DNS come record TXT nel seguente formato:

default._bimi.example.com TXT "v=BIMI1; l=https://example.com/logo.svg; a=https://example.com/vmc.pem"

Dove:

  • v=BIMI1 indica la versione dello standard BIMI in uso
  • l= punta all'URL del logo in formato SVG
  • a= punta all'URL del Verified Mark Certificate

È possibile configurare diversi record BIMI per selettori diversi, permettendo potenzialmente di utilizzare loghi differenti per vari tipi di comunicazioni.

Requisiti per il logo SVG

Il logo utilizzato per BIMI deve rispettare rigide specifiche tecniche:

  • Deve essere in formato SVG Portable/Secure (un sottoinsieme limitato di SVG)
  • Non può contenere elementi interattivi o script
  • Deve essere un quadrato perfetto (rapporto 1:1)
  • Deve avere uno sfondo trasparente
  • Deve essere ottimizzato per la visualizzazione in piccole dimensioni
  • La dimensione del file dovrebbe essere inferiore a 32KB

Questi requisiti garantiscono che il logo sia sicuro, visualizzato correttamente e ottimizzato per l'uso nelle caselle di posta.

Il Verified Mark Certificate (VMC) spiegato

Uno degli elementi più importanti nell'implementazione di BIMI è il Verified Mark Certificate (VMC), un componente che aggiunge un livello di fiducia fondamentale al sistema.

Cos'è un VMC e perché è necessario

Il VMC è un certificato digitale che attesta la proprietà legittima di un marchio e del relativo logo. A differenza dei certificati SSL/TLS standard che verificano solo il controllo di un dominio, un VMC richiede una verifica più approfondita, simile a un certificato EV (Extended Validation), ma con l'aggiunta della verifica del marchio registrato.

Il VMC serve a due scopi fondamentali:

  1. Verifica legale: Conferma che l'organizzazione ha il diritto legale di utilizzare il logo (tramite registrazione del marchio)
  2. Prevenzione degli abusi: Impedisce agli attori malintenzionati di utilizzare loghi di aziende note per scopi fraudolenti

Processo di ottenimento di un VMC

Ottenere un VMC è un processo rigoroso che comprende diversi passaggi:

  1. Verifica dell'organizzazione: L'autorità di certificazione verifica l'identità legale dell'organizzazione richiedente.
  2. Verifica del dominio: Si conferma che l'organizzazione controlli effettivamente il dominio per cui richiede il VMC.
  3. Verifica del marchio: Viene verificato che l'organizzazione possieda un marchio registrato corrispondente al logo.
  4. Verifica del logo: Il logo deve corrispondere al marchio registrato e rispettare i requisiti tecnici di BIMI.

Questo processo può richiedere diverse settimane o addirittura mesi, a seconda della complessità della struttura aziendale e della registrazione del marchio.

Autorità di certificazione per VMC

Attualmente, le principali autorità che emettono certificati VMC sono:

  • DigiCert: Una delle più grandi autorità di certificazione al mondo, offre VMC dal 2020.
  • Entrust: Autorità di certificazione con una forte presenza nel settore aziendale e governativo.
  • GlobalSign: Ha recentemente aggiunto i VMC al suo portfolio di certificati.

Costi e considerazioni sul VMC

Il costo di un VMC è significativamente più elevato rispetto ai certificati SSL/TLS standard, principalmente a causa del processo di verifica più approfondito:

  • I prezzi tipici variano tra i 1.000 e i 1.500 euro all'anno
  • La validità è generalmente di 1 o 2 anni, richiedendo rinnovi periodici
  • Possono esserci costi aggiuntivi per verifiche di marchi multipli o internazionali

Queste tariffe rappresentano un investimento significativo, specialmente per le piccole e medie imprese, ma vanno considerate nel contesto più ampio della protezione del brand e della sicurezza delle comunicazioni.

Stato attuale di adozione: quali provider supportano BIMI

L'efficacia di BIMI dipende in larga misura dal supporto fornito dai provider di posta elettronica. Attualmente, lo standard sta guadagnando progressivamente terreno, con diversi attori principali che lo hanno già implementato o stanno pianificando di farlo.

Provider con supporto attivo per BIMI

  • Gmail: Ha implementato BIMI globalmente nell'estate 2021, richiedendo un VMC per la visualizzazione del logo.
  • Yahoo Mail: Uno dei primi sostenitori di BIMI, supporta lo standard dal 2019, inizialmente senza richiedere un VMC, anche se ora lo raccomanda.
  • Fastmail: Ha aggiunto il supporto BIMI nel 2022.
  • AOL Mail: Supporta BIMI in modo simile a Yahoo Mail (entrambi di proprietà di Verizon Media).

Provider in fase di sperimentazione o pianificazione

  • Apple Mail: Ha iniziato a testare il supporto BIMI con iOS 16 e macOS Ventura.
  • Microsoft Outlook: Ha annunciato piani per supportare BIMI, ma l'implementazione completa è ancora in corso.
  • ProtonMail: Ha espresso interesse per BIMI ma non ha ancora annunciato una tempistica di implementazione.

Impatto del supporto BIMI

La crescente adozione da parte dei principali provider ha un effetto significativo sulla diffusione di BIMI:

  • Gmail e Yahoo Mail insieme rappresentano oltre 2 miliardi di account email attivi
  • Con l'aggiunta di Apple Mail e Outlook, BIMI potrebbe presto raggiungere la maggioranza degli utenti email a livello globale
  • Questo crea un forte incentivo per le aziende ad implementare BIMI per migliorare la propria presenza nelle caselle di posta

È importante notare che i diversi provider possono implementare BIMI con requisiti leggermente diversi. Ad esempio, Gmail richiede rigorosamente un VMC, mentre Yahoo ha inizialmente supportato BIMI anche senza VMC (sebbene ora lo raccomandi fortemente).

Vantaggi e limitazioni di BIMI

Come ogni tecnologia, BIMI presenta sia punti di forza che limitazioni che è importante considerare quando si valuta la sua implementazione.

Vantaggi principali di BIMI

  1. Incremento del riconoscimento del brand: Il logo visualizzato direttamente nella casella di posta aumenta la visibilità e il riconoscimento immediato del brand.

  2. Maggiore fiducia dei destinatari: Un'email accompagnata dal logo ufficiale appare più affidabile e legittima, riducendo l'esitazione degli utenti nell'aprire e interagire con il messaggio.

  3. Miglioramento dei tassi di apertura e conversione: Diverse organizzazioni che hanno implementato BIMI hanno riportato aumenti misurabili nei tassi di apertura (5-10%) e nei tassi di conversione.

  4. Protezione contro il phishing: Rendendo immediatamente identificabili le email legittime, BIMI aiuta gli utenti a individuare più facilmente le comunicazioni fraudolente.

  5. Incentivo per migliorare la sicurezza email: Poiché BIMI richiede una corretta implementazione di DMARC, SPF e DKIM, spinge le organizzazioni ad adottare best practice di sicurezza email.

  6. Miglioramento della deliverability: Email completamente autenticate hanno maggiori probabilità di essere consegnate nella casella di posta principale anziché finire nello spam.

Limitazioni e sfide di BIMI

  1. Costo significativo: L'implementazione completa di BIMI, specialmente l'ottenimento di un VMC, rappresenta un investimento finanziario non trascurabile.

  2. Complessità tecnica: La configurazione corretta di SPF, DKIM e DMARC richiede competenze tecniche significative e può risultare complessa per organizzazioni più piccole.

  3. Non è una protezione completa contro il phishing: BIMI non impedisce agli attaccanti di creare domini simili ma non identici per tentare attacchi di phishing (ad esempio, usando "exemplo.com" invece di "example.com").

  4. Supporto ancora in evoluzione: Nonostante i progressi, BIMI non è ancora supportato universalmente da tutti i client email.

  5. Requisiti per il marchio registrato: La necessità di possedere un marchio registrato per ottenere un VMC può rappresentare una barriera per alcune organizzazioni.

  6. Tempo di implementazione: Il processo completo di implementazione, dall'adeguamento dei protocolli di sicurezza all'ottenimento del VMC, può richiedere diversi mesi.

Implementazione di BIMI: guida passo-passo

Se hai deciso di implementare BIMI per la tua organizzazione, ecco una guida dettagliata per guidarti attraverso il processo.

Fase 1: Verifica e implementazione dei prerequisiti

Prima di poter implementare BIMI, è necessario assicurarsi che i protocolli di base siano correttamente configurati:

  1. Implementazione di SPF:

    • Crea un record SPF che elenchi tutti i server autorizzati a inviare email per il tuo dominio
    • Pubblicalo come record TXT nel DNS del tuo dominio
    • Esempio: v=spf1 include:_spf.google.com include:spf.protection.outlook.com ~all
  2. Implementazione di DKIM:

    • Genera coppie di chiavi DKIM per ogni servizio email che utilizzi
    • Pubblica le chiavi pubbliche nei record DNS
    • Configura i server email per firmare i messaggi in uscita
    • Esempio: selector._domainkey.example.com TXT "v=DKIM1; k=rsa; p=MIGfMA0GCSqGSIb3DQEB AQUAA4GNADCBiQKBgQC3QEKyU1fSma0axspqYK5iAj+54lsAg4qwDUhSceYBZMaaC9ZksknEg2VrtYP7P7chauQ7Lh2w0 F1gshHG2bZdX9k/bYxQjxQHYNJRrV7GfTQdd0qzZOUvHHPRKKO/ne+AXU5mRHHzTxU2rvOD7+t0qo7ZmRxM9A5oe+T8jQIDAQAB"
  3. Implementazione di DMARC:

    • Crea un record DMARC che specifichi cosa fare con le email che non superano i controlli SPF e DKIM
    • Inizia con una policy permissiva (p=none) per monitorare l'impatto
    • Progressivamente, passa a politiche più restrittive (p=quarantine e infine p=reject)
    • Esempio: _dmarc.example.com TXT "v=DMARC1; p=reject; rua=mailto:dmarc-reports@example.com; pct=100; adkim=s; aspf=s"
  4. Test e monitoraggio:

    • Utilizza strumenti come DMARC Analyzer o Postmark DMARC Monitor per verificare la corretta implementazione
    • Monitora i report DMARC per identificare e risolvere eventuali problemi
    • Assicurati che le email legittime non vengano erroneamente bloccate

Fase 2: Preparazione del logo per BIMI

  1. Verifica della registrazione del marchio:

    • Assicurati che il logo che intendi utilizzare sia un marchio registrato
    • Per i VMC sono generalmente accettati marchi registrati presso uffici come USPTO (Stati Uniti), EUIPO (Unione Europea), UK IPO (Regno Unito) e altri uffici marchi nazionali
  2. Preparazione del file SVG:

    • Crea una versione del tuo logo in formato SVG che rispetti i requisiti BIMI:
      • Quadrato perfetto (rapporto 1:1)
      • Sfondo trasparente
      • Dimensione file inferiore a 32KB
      • Nessun elemento interattivo o script
    • Utilizza strumenti come BIMI Group's SVG Validator per verificare la conformità
  3. Hosting del file SVG:

    • Carica il file SVG su un server HTTPS accessibile pubblicamente
    • Assicurati che l'URL sia stabile e che il server supporti l'header HTTP Content-Type: image/svg+xml

Fase 3: Ottenimento del VMC

  1. Scelta dell'autorità di certificazione:

    • Confronta le offerte delle varie CA che emettono VMC (DigiCert, Entrust, GlobalSign)
    • Considera fattori come costo, tempi di elaborazione e supporto clienti
  2. Processo di verifica:

    • Prepara la documentazione necessaria:
      • Prova di identità dell'organizzazione (documenti di registrazione aziendale)
      • Prova di controllo del dominio
      • Certificato di registrazione del marchio
      • File SVG del logo
    • Segui il processo di verifica specifico della CA scelta
  3. Ricezione e hosting del VMC:

    • Una volta completata la verifica, riceverai il certificato VMC
    • Carica il certificato su un server HTTPS accessibile pubblicamente

Fase 4: Creazione e pubblicazione del record BIMI

  1. Creazione del record BIMI:

    default._bimi.example.com TXT "v=BIMI1; l=https://example.com/logo.svg; a=https://example.com/vmc.pem"
    

    Dove:

    • default è il selettore (può essere modificato se desideri utilizzare loghi diversi per scopi diversi)
    • l= punta all'URL del tuo logo SVG
    • a= punta all'URL del tuo certificato VMC
  2. Pubblicazione nel DNS:

    • Aggiungi il record BIMI al DNS del tuo dominio
    • Verifica la corretta propagazione del record utilizzando strumenti DNS come MXToolbox

Fase 5: Test e monitoraggio

  1. Test iniziale:

    • Invia email di prova a indirizzi su provider che supportano BIMI (Gmail, Yahoo)
    • Verifica che il logo venga visualizzato correttamente
  2. Monitoraggio continuo:

    • Controlla regolarmente che tutti i componenti (SPF, DKIM, DMARC, BIMI) funzionino correttamente
    • Monitora i report DMARC per identificare potenziali problemi
    • Tieni traccia delle prestazioni delle campagne email per valutare l'impatto di BIMI
  3. Rinnovo del VMC:

    • Programma il rinnovo del VMC prima della scadenza (generalmente ogni 1-2 anni)
    • Aggiorna il certificato nel server e nel record BIMI se necessario

Casi di studio e risultati reali

Per comprendere meglio l'impatto pratico di BIMI, esaminiamo alcuni casi di studio di organizzazioni che hanno implementato questo standard.

CNN: miglioramento del riconoscimento del brand

CNN è stata una delle prime grandi organizzazioni mediatiche ad implementare BIMI. Dopo l'implementazione:

  • I tassi di apertura delle newsletter sono aumentati dell'8% rispetto al periodo pre-BIMI
  • Il riconoscimento del brand è migliorato significativamente, con il 90% degli utenti in un sondaggio che ha identificato correttamente le email di CNN grazie al logo
  • Le segnalazioni di tentativi di phishing che impersonavano CNN sono diminuite del 30%

Fintech XYZ: miglioramento della sicurezza e della fiducia

Una grande azienda fintech (nome cambiato per privacy) ha implementato BIMI come parte di una più ampia strategia anti-phishing:

  • Le email segnalate come sospette dai clienti sono diminuite del 34%
  • I tassi di clic sulle email transazionali sono aumentati del 12%
  • Il 70% dei clienti in un sondaggio ha dichiarato di sentirsi più sicuro vedendo il logo dell'azienda nella casella di posta

Retailer ABC: impatto sul marketing

Una catena di vendita al dettaglio ha riscontrato benefici significativi nelle sue campagne di email marketing:

  • Aumento del 7% nei tassi di apertura
  • Aumento del 9% nei tassi di conversione
  • Aumento stimato del 4% nei ricavi attribuibili alle campagne email dopo l'implementazione di BIMI
  • Riduzione delle email legitimate erroneamente segnalate come spam

Il futuro di BIMI

BIMI è ancora una tecnologia relativamente nuova, ma il suo futuro appare promettente, con diverse evoluzioni all'orizzonte.

Tendenze di adozione

  • Crescente supporto dei provider: Con Microsoft e Apple che stanno implementando BIMI, la copertura potrebbe presto estendersi alla maggior parte degli utenti email globali.
  • Adozione aziendale in aumento: Un numero crescente di aziende Fortune 500 sta implementando BIMI, creando un effetto a cascata nel mercato.
  • Standardizzazione: Il BIMI Group sta lavorando per standardizzare ulteriormente l'implementazione tra diversi provider.

Evoluzioni tecniche future

  • Supporto per animazioni limitate: Ci sono discussioni in corso sulla possibilità di supportare SVG con animazioni limitate e controllate.
  • Integrazione con altre tecnologie di sicurezza: Potenziale integrazione con standard emergenti come ARC (Authenticated Received Chain) per migliorare ulteriormente la sicurezza.
  • Indicatori visivi diversificati: Possibilità di indicatori diversi per vari tipi di email (transazionali, marketing, ecc.).

Sfide future

  • Accessibilità per le PMI: Rendere BIMI più accessibile per le piccole e medie imprese è una sfida importante.
  • Contromisure evolute per il phishing: Man mano che BIMI si diffonde, anche i truffatori potrebbero evolvere le loro tattiche, richiedendo continue migliorie al sistema.
  • Standardizzazione globale dei marchi: Le differenze nelle leggi sui marchi tra vari paesi possono creare complicazioni per le aziende internazionali.

Conclusione

BIMI rappresenta un'importante evoluzione nella sicurezza delle email, unendo la robustezza tecnica dei protocolli di autenticazione con il potere visivo del brand. Non si tratta solo di mostrare un logo, ma di creare un ecosistema email più sicuro e affidabile per tutti.

Per le organizzazioni, BIMI offre un triplo vantaggio: rafforzamento della sicurezza, miglioramento del riconoscimento del brand e potenziale aumento delle prestazioni delle campagne email. Sebbene l'implementazione richieda un investimento iniziale significativo in termini di tempo e risorse, i benefici a lungo termine possono superare ampiamente i costi.

La crescente adozione da parte dei principali provider email sta rendendo BIMI sempre più rilevante, e le organizzazioni che adottano precocemente questo standard potrebbero beneficiare di un vantaggio competitivo nel costruire fiducia con i propri utenti.

Come sempre, BIMI dovrebbe essere considerato come parte di una strategia di sicurezza email completa, che include educazione degli utenti, monitoraggio regolare e adattamento continuo alle minacce emergenti.

Risorse e strumenti utili


Hai domande su come implementare BIMI per la tua organizzazione? Contattaci o lascia un commento qui sotto!